Liceo Galileo Galilei

con sezione scientifica, classica,

indirizzo linguistico e sociopsicopedagogico

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Poesie di studenti premiate a concorsi

Alba d’Estate

 

Luce di un’alba d’estate,
leggera come uno sguardo
sfuggente e chiara come
i sogni più vivi.
Cammino veloce per vederti meglio,
prima che il sole
porti via la tua delicatezza,
immaginando il tuo profumo
sfuggente e ascoltando
il tuo silenzioso canto.
Uno sguardo appena,
così che ogni mattino
possa sempre trovare
una sconosciuta attrazione.
Mi sveglierò un giorno,
in un domani colmo di invidia,
in cui riuscirò a far mio
ogni tuo segreto; ed allora
potrò sorriderti come mai prima d’ora,
con rinnovata felicità
fino a stancarmi,
e dimenticare tutto.

 

Thomas Manolitsos
poesia premiata a San Colombano al Lambro nel 2006

 


LA VITA

Un cancello antico, ruggine.
Una statua di gesso, ora terra natia di erba e di muschio
un´erba incolta, nata per caso
una panchina di legno, ora non più robusto tronco d´abete
un sapore di incanti e sortilegi
un odore di ulivi millenari, di fiori d´altri tempi
un odore caldo e accogliente.

Entro.
Una lampada che spande una pallida luce
un fiore appassito, lasciato in un vaso accanto alla finestra
un vecchio pendolo che per lungo tempo ha scandito le ore mentre tu eri qui.
Una poltrona, quante volte mi ci sono seduta!
Un caminetto: se non fossero passati tanti anni
riuscirei ancora a vedere la brace
antico resto di fuoco vivo.

Esco.
Ripercorro la via,
tornando nel tempo che fu
ma che ora non è più.

Un cancello antico, ruggine.

Lorena Figini,

Poesia prima classificata al concorso “Poesie dai colli” di San Colombano al Lambro MI



Il Cantico del Silenzio

 

dite il canto del saggio
che come lacrime
scende a tergere la polvere del tempo
dalle mille ombre della notte.
Dalle alte colline scende,
in perpetua fuga dal passato assordato dai supplizi
delle anime,
dallo sconfinato deserto e
dalla buia fossa,
dove la sua spada provò
le ultime crudeli danze
della sua giovinezza.
E infine la meta, oltre il fiume,
ai piedi della montagna,
al limitare dell’orizzonte
in cui anche l’ombra è luce.
Il cielo cadde nel buio ancora una volta, e così fece il saggio.
Ed allora la madre della notte discese;
piangente e luminosa lei lo visitò in sogno
e il saggio vide nell’addio crollare e
rinnovarsi il mondo.
“Sono ieri, oggi e domani, e
la convinzione di nascere
una seconda volta.
Sono la divina anima
nascosta, la quale creò gli dei e
colei che diede luogo alla morte e alla quiete;
Signore del Silenzio sempre
Presente”.
Lui è Me, e Io Lui.

Thomas Manolitsos
Poesia premiata al concorso "Città di Voghera" nel 2004