Geddes considera la città
industriale il frutto dell’arroganza dei costruttori dell’epoca. Essa appare
priva di passato, organizzata esclusivamente in vista di
finalità produttive ed economiche. La città industriale si
propone come una realtà eterna, naturale, immodificabile, ci spinge
a dimenticare il passato della città; essa è, in realtà,
sottoposta al divenire perpetuo della storia come ogni altra
città costruita dall'uomo nel corso della storia.