1. Qual è il giudizio di Le Corbusier sulla città contemporanea?
 

Le Corbusier esprime un giudizio estremamente negativo sulla morfologia e sulle condizioni di vita della città contemporanea. Egli è convinto che l'uomo moderno sia stato sorpreso e sopraffatto dalle conseguenze che la rivoluzione industriale ha provocato sulla città e sul territorio. Questi effetti vengono giudicati da Le Corbusier  fatali per l'uomo che abitava le città devastate dalla rivoluzione industriale.  Tutto ciò è avvenuto senza alcuna reazione da parte dell'uomo e ha trasformato le città in luoghi caotici, inefficiente e disumana.
In primo luogo la città dell'età industriale è insicura: è una città dove gli edifici si accatastano, dove le strade sono strette, rumorose e sporche, dove crescono in modo spropositato le abitazioni. Le grandi città diventano così troppo dense per la sicurezza degli abitanti.
In secondo luogo la città industriale è disumana: questo perché sono state abolite le condizioni di natura, ed è così prevalso il disprezzo nei confronti dell'uomo.
Ma la città industriale è soprattutto disordinata: ciò perché si è costruito senza logica, senza un progetto, in modo caotico.