8. Che rapporto esiste fra classificazione della popolazione e morfologia della città?
 

Per Le Corbusier esiste uno stretto rapporto fra classificazione della popolazione e morfologia della città. Non a caso nelle città progettate dall’urbanista francese, i diversi quartieri della città sono abitati da persone che appartengono ad uno stesso gruppo sociale; per esempio, i cittadini sedentari e i lavoratori trascorro il loro tempo per metà nelle città giardino, per metà nel centro città, ma non occupano mai altre zone della città stessa. Altro esempio è fornito dalle masse popolari: esse trascorrono la loro giornata fra le fabbriche e le città giardino e quelli sono gli unici luoghi in cui la loro presenza è prevista.  Nonostante questo, Le Corbusier sostiene che questo rigoroso rapporto fra classificazione della popolazione e morfologia della città è destinato a mutare nel tempo: rimarrà l’idea di fondo, ma, essendo la morfologia della città legata alla struttura sociale, le trasformazioni della città moderna renderanno necessario ripensare la distribuzione spaziale stessa. Le Corbusier propone tuttavia un modello teorico, utile per esemplificare la propria teoria. Egli, infatti, propone un modello di distribuzione della popolazione per una città di circa 3.000.000 di abitanti:  1.500.000 circa, appartenenti ad un massimo di due classi sociali, vengono collocati in città (nelle zone cintura attorno al centro), mentre altrettanti vengono collocati nelle città giardino. Pensare la morfologia significa quindi sempre per Le Corbusier anche pensare la classificazione e la distribuzione della popolazione.