Ci piace, a
conclusione di questa carrellata, proporre alcuni esempi di un giovane
poeta, quasi nostro coetaneo, che ha frequentato in anni recenti
la nostra stessa scuola.
ANGELO RIBELLE
Voglio le tue
ali
di carta piegate
che sanno volare sul vento.
E' solo il sogno
Di un angelo senz'ali.
Dammi quelle
due ali
Sento il cielo che mi invita
E la terra che mi rinnega
Perché voglio volare.
No, non sarà
Il volo di un'aquila
E non potrò giocare
Con gli usignoli
Sulle spighe di grano.
Ma mi basta solo vedere il cielo
E dirti di che colore è
Realmente sopra di noi.
Voglio volare
come un angelo di carta
E poi mi ritirerò
Nella vergogna del fango
Per aver profanato il cielo
O sarò ribelle come un angelo caduto
Bestemmiando la miseria di questa terra
A cui sono inchiodato.
13/04/1994 ALBERTO NEBBIOLO
Un po' tutti noi siamo degli ANGELI RIBELLI, che hanno il
desiderio di volare lontano. Ci sentiamo incompresi e vogliamo realizzare
i nostri sogni. A chi non è mai capitato di voler evadere
da questo mondo che molte volte ci opprime e ci va stretto? Chi
non ha mai "bestemmiato" verso la terra e verso il cielo?
Chi non ha mai avuto "un giorno di dolore" come dice un
grande cantautore italiano, Ligabue, "perché la vita
non ti viene come la vorresti te"? Questa è la nostra
cruda realtà; il mondo a volte isola noi giovani, ci lascia
in un angolo e non ci dà la possibilità di esprimerci
come vorremmo. Chiediamo solo un po' di libertà e comprensione
anche a chi attribuisce ai giovani immaturità e superficialità.
Siamo i figli di quella borghesia che ci vuole vedere tutti perfetti,
senza il piercing, il tatuaggio e l'orecchino al naso, dimenticandosi
quello che aveva fatto nel '68, in quella rivoluzione di cui si
parla ancora oggi!
RISVEGLIO
Svegliarsi
Da un sogno
Che si è sempre
Creduto reale
E scoprire
Che
Non è
Mai
Esistito..
17/08/1993
ALBERTO NEBBIOLO
PAURA DI SOGNARE
Ho percorso
tante strade
Inseguendo le chimere
Che si nascondevano
Tra i giunchi
Che sembravano essere divelti
Dal vento e dalla nebbia
Mi han portato
ad una radura
Ad un laghetto
Per vedere in volto una sirena
E poi fuggire.
Ho percorso
tante strade
Inseguendo chimere
Per capire
Di aver paura
Di sognare.
07/08/1993
ALBERTO NEBBIOLO
A tutti noi ragazzi è successo, succede e succederà
di svegliarci un giorno e renderci conto che un qualcosa a cui tenevamo
davvero era solo un sogno, che è svanito e ha lasciato dentro
di noi una grande amarezza! Sono le delusioni, che però ci
aiutano a crescere. Ci fanno capire che tutte le cose non sono eterne,
e alcune di loro addirittura sono un miraggio: è così
che crollano i nostri miti! L'importante è non "fossilizzarsi"
sugli stereotipi che la società a volte ci impone! Bisogna
guardare la realtà e soprattutto essere ottimisti, pensare
che il giorno che verrà sarà migliore di quello che
è trascorso, senza però abbandonare i nostri sogni,
che sono quelli che ci aiutano a guardare avanti. Quindi sogniamo
senza mai dimenticare il mondo reale che è fatto di tanti
avvoltoi pronti a speculare sulle nostre aspirazioni.
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